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CCIAA CASERTA- Bollettino Excelsior - SETTEMBRE 2022

Lavoratori previsti in entrata per grande gruppo professionale. Sono 6.830 le opportunità di lavoro offerte dalle imprese casertane per il mese di settembre, + 690 unità rispetto allo stesso periodo del 2021; nel trimestre settembre-novembre 2022 le imprese hanno in programma di assumere 18.440 di lavoratori (-450 unità rispetto al trimestre settembre-novembre 2021). Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 11,2% del totale (Campania 9,9%, Italia 12,2%). Continua l'andamento positivo delle costruzioni: 1.270 entrate programmate nel mese (+64,9% rispetto a 12 mesi fa). In frenata il commercio (-30,6 % pari ad una diminuzione di 450 contratti rispetto a settembre 2021). Il 29,7% dei contratti programmati sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (figure " high skill"), quota superiore alla media regionale (27,9%) e nazionale (26%). Il 26,6% delle entrate sarà destinato a personale laureato (Campania 24,5%, Italia 20,8%). Ai giovani sarà destinato il 29,6% dei contratti programmati (Campania 28,8%, Italia 31,7%). Le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati in 34,8 casi su 100 (+3,6 punti percentuali rispetto a settembre 2021). L'indicatore per la regione è pari al 36,9% e per l'Italia si attesta al 43,3% (in aumento di 7 punti percentuali rispetto a settembre 2021).

Aree funzionali di inserimento delle professioni. Delle 6.830 entrate programmate, il 48,8% saranno collocate nell'area "Produzione beni ed erogazione del servizio"; segue l' area "Commerciale e vendita" con il 17,3% del totale. Per le aree "commerciali e della vendita" il 51,3% delle assunzioni previste è destinata ai giovani. Nel 41 % dei casi l'azienda avrà difficoltà nel trovare profili da inserire nell'area "Tecniche e progettazione". Rispetto a settembre 2021 sono in aumento le quote delle figure professionali (+4,2 punti percentuali) da inserire nell'area "Produzione beni ed erogazione del servizio".

Le professioni riservate ai giovani. Il 29,6 %  delle entrate programmate nel mese di settembre viene espressamente riservato ai giovani fino a 29 anni (Campania 28,8%, Italia 31,7%). La quota è più bassa rispetto ad agosto 2022 (35%) ed è sensibilmente aumentata rispetto a settembre 2021 (29,1%). Il 51,1% delle entrate degli "Impiegati, professioni commerciali e nei servizi" è destinato ai giovani. I comparti di attività che prevedono più opportunità per i giovani, secondo le indicazioni delle imprese, sono professioni specifiche degli altri servizi alle persone (72,5%), personale non qualificato nelle attività industriali e assimilati (65,6%), commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (63,8%), cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (57,1%).

Lavoratori previsti in entrata per gruppo professionale secondo la difficoltà di reperimento e l'esperienza richiesta.  Il 51,4 % delle entrate complessive sono concentrati in cinque profili professionali : operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (960) , specialisti della formazione e insegnanti (900 unità), cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici ( (640 unità), conduttori di mezzi di trasporto (550), commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso (460).

 Nel 34,8 % dei casi le imprese del territorio prevedono di avere difficoltà nel trovare i profili desiderati (Campania 36,9%; Italia 43,3%), in aumento rispetto al mese precedente (30,6%) e settembre 2021 quando il mismatch tra domanda e offerta si attestava sul 31,2%. Le professioni più difficile da reperire, secondo le imprese, sono: specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (77,3%), dirigenti e direttori (76,2%), operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (75%) e conduttori di macchinari mobili (63,7%). Per una quota pari al 78,5% delle entrate viene richiesta esperienza nella professione (25,8%) o nel settore (52,6%).

Titoli di studio più richiesti e quelli di più difficile reperimento. Il 26,6% delle assunzioni (1.820) previste sul territorio (Campania 24,5%; Italia 20,8%) sarà destinato a personale laureato. Nel 30% dei casi verrà richiesto un livello di istruzione secondario (2.050 unità), superiore al dato sia regionale (27%) che nazionale (27,9%). Il titolo di studio più richiesto, a livello universitario, è quello dell’insegnamento e formazione (750 assunzioni), indirizzo scienze matematiche, fisiche e informatiche (270) e indirizzo economico (210 unità). A livello secondario gli indirizzi maggiormente richiesti sono: amministrazione, finanza e marketing (540), turismo, enogastronomia e ospitalità (440), costruzioni, ambiente e territorio (160). Per la qualifica di formazione o diploma professionale gli indirizzi più indicati dalle imprese sono: edile (200), amministrativo segretariale (70) e indirizzo elettrico (60). Le imprese dichiarano che avranno difficoltà a reperire laureati con indirizzo chimico-farmaceutico (64,3%), indirizzo linguistico, traduttori e interpreti (53,3%), indirizzo sanitario e paramedico (44,8%). Per i diplomati, sarà difficile reperire quelli ad indirizzo meccanica, meccatronica ed energia (52,4%), indirizzo produzione e manutenzione industriale e artigianale (50,9%) e indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità (47,5%). Per i qualificati sarà difficile trovare quelli con indirizzo edile (88,8%), indirizzo servizi di promozione e accoglienza (83,3%) e indirizzo benessere (60,9%).

Dinamiche settoriali. I contratti programmati dalle imprese dell'industria sono 2.020, il 29,6 % del totale (Campania 28,9%, Italia 29,7%), mentre il 70,4% delle entrate programmate si concentreranno nel settore dei servizi (Campania 71,1%, Italia 70,3%). Rispetto a settembre 2021, si osserva un aumento delle assunzioni programmate del +11,1%, trainate dalle costruzioni (+64,9%) e dai servizi alle persone (+29,4%). Il 75,8% delle entrate programmate interessano le imprese con meno di 50 dipendenti.

Lavoratori previsti in entrata per settore di attività secondo la tipologia contrattuale. Analizzando la tipologia contrattuale, nell' 81,4% dei casi verrà proposto un contratto alle dipendenze, in calo rispetto a quanto indicato nel settembre 2021 (84%). Nel 3,2% dei casi verrà proposto un contratto di somministrazione, nel 12,5% contratti non alle dipendenze e nel 2,9% contratti di collaborazioni. Per il personale alle dipendenze, verrà proposto nel 69% dei casi un contratto a tempo determinato, nel 25% un contratto a tempo indeterminato, nel 4% apprendistato e nel 2% altri contratti. Il ricorso al contratto a tempo determinato è più frequente nei servizi alle imprese (74%) e servizi alle persone (74%) e nelle costruzioni (71%). Mentre, il contratto a tempo indeterminato è maggiormente indicato nell’industria manifatturiera e PU (32%).

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