Borsino Excelsior. I profili professionali richiesti dalle imprese del territorio. DICEMBRE 2021
Giovedì 16 Dicembre 2021 - 15:57Sono 3.730 le opportunità di lavoro offerte dalle imprese casertane per il mese di dicembre, - 30 unità rispetto allo stesso periodo del 2019 (-0,8%); nel trimestre dicembre 2021 - febbraio 2022 le imprese hanno in programma di assumere 13.730 di lavoratori (+6,8% rispetto al trimestre dicembre 2019 - febbraio 2020). Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 9,6% del totale (Campania 9,4%, Italia 9,1%). Per l'industria, si registra l'andamento positivo della manifattura (+60 entrate rispetto a dicembre 2019) e delle costruzioni (+50 entrate). Per i servizi, invece, si registra una performance positiva solo per i servizi alle persone (+110 rispetto a dicembre 2019). Il 19% dei contratti programmati sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (figure " high skill"), quota inferiore alla media regionale (20,2%) e nazionale (19,5%). Il 15,3% delle entrate sarà destinato a personale laureato (Italia 13,6%). Ai giovani sarà destinato il 27,5% dei contratti programmati ( Italia 28,1%). Le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati in 34,5 casi su 100 (+8,6 rispetto a dicembre 2019). L'indicatore per l'Italia si attesta al 37,5%.
Delle 3.730 entrate programmate, il 40% saranno collocate nell'area "Produzione beni ed erogazione del servizio"; segue l' area "Commerciale e vendita" con il 24% del totale. Per l'area "Direzione e servizi generali" il 48,2% delle assunzioni previste è destinata ai giovani. Nel 46,7 % dei casi l'azienda avrà difficoltà nel trovare profili da inserire nell'area "Tecniche e progettazione". Rispetto a dicembre 2019 sono in aumento le quote delle figure professionali (+2,6 punti percentuali) da inserire nell'area "Commerciale e della vendita" e quelle (+2,5 punti percentuali) da inserire nell'area "Tecniche e progettazione".
Il 27,5 % delle entrate programmate nel mese di dicembre viene espressamente riservato ai giovani fino a 29 anni (Campania 29%, Italia 28,1%). La quota aumenta rispetto a novembre 2021 (25,1%) ed è in linea rispetto dicembre 2019 (27,8%). Il 45,7% delle entrate degli "Impiegati, professioni commerciali e nei servizi" è destinato ai giovani . I comparti di attività che prevedono più opportunità per i giovani, secondo le indicazioni delle imprese, sono personale non qualificato nella logistica, facchini e corrieri (58,5%), operatori della cura estetica (58,3%), commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (56,4%),commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso (54,3%).
Le sei figure professionali più richieste concentrano il 52,8% delle entrate complessive e sono : conduttori di mezzi di trasporto (470 unità), operai specializzati nell'edilizia e nella manutenzione degli edifici (430 unità) commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso (390), cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (290), operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (210) e commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (180). Nel 34,5 % dei casi le imprese del territorio prevedono di avere difficoltà nel trovare i profili desiderati (Campania 31,2%; Italia 37,5%), in aumento rispetto a novembre (32,7%) e dicembre 2019 quando il mismatch tra domanda e offerta si attestava sul 25,9%. Le professioni più difficile da reperire, secondo le imprese, sono: personale generico nelle costruzioni (87,3%), gli specialisti in scienze informatiche,fisiche e chimiche (76,9%), farmacisti, biologi,e altri specialisti delle scienze della vita (72,7%), operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (69,6%), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (67,6%). Per una quota pari al 72,9% delle entrate viene richiesta esperienza nella professione (22,7%) o nel settore (50,1%).
Il 15,3% delle assunzioni (570) previste sul territorio (Italia 13,6%) sarà destinato a personale laureato. Nel 30,3% dei casi verrà richiesto un livello di istruzione secondario (1.130 unità), inferiore al dato nazionale (31,9%). Il titolo di studio più richiesto, a livello universitario, è quello ad indirizzo economico (130 unità). Segue l'indirizzo insegnamento e formazione (110 unità). A livello secondario gli indirizzi maggiormente richiesti sono: amministrazione, finanza e marketing (310), socio-sanitario (120), meccanica, meccatronica ed energia e turismo,enogastronomia e ospitalità (100). Per la qualifica di formazione o diploma professionale gli indirizzi più indicati dalle imprese sono: meccanico (160), edile (120) ed elettrico (100). Le imprese dichiarano che avranno difficoltà a reperire laureati con un indirizzo chimico-farmaceutico (82,4%), indirizzo ingegneria elettronica e dell'informazione (62,2%), indirizzo ingegneria industriale (60,6%). Per i diplomati, sarà difficile reperire quelli ad indirizzo turismo,enogastronomia e ospitalità (66%), indirizzo chimica,materiali e biotecnologie (40,4%) e indirizzo meccanica, meccatronica ed energia (36,5%). Per i qualificati sarà difficile trovare quelli con indirizzo tessile e abbigliamento (85,7%), indirizzo riparazione dei veicoli a motore (79,3%), indirizzo elettrico (76,8%).
I contratti programmati dalle imprese dell'industria sono 1.180 , il 31,7 % del totale (Campania 31,2%, Italia 30,6%), mentre il 68,3% delle entrate programmate si concentreranno nel settore dei servizi (Campania 68,8%, Italia 69,4%). Rispetto a dicembre 2019 , si osserva una lieve flessione delle assunzioni programmate pari al -0,8%, con un calo del -5,2% nel settore dei servizi. Per il settore dell'industria, invece, si registra una variazione positiva del +10,3%.Il 79,1% delle entrate programmate derivano dalle imprese 1-49 dipendenti, mentre l'incremento di entrate programmate più consistente si registra per le imprese con oltre 250 dipendenti (+12,5%).
Analizzando la tipologia contrattuale, nell' 84,8% dei casi verrà proposto un contratto alle dipendenze, in linea con quanto indicato nel dicembre 2019, nel 4,2% di lavoratori somministrati, nell' 8,8% di altri lavoratori non alle dipendenze e nel 2,3% di collaborazioni. Per il personale alle dipendenze, verrà proposto nel 63% dei casi un contratto a tempo determinato, nel 31% un contratto a tempo indeterminato, nel 4% apprendistato e nel 3% altri contratti.Il ricorso al contratto a tempo determinato è più frequente nei servizi alle persone (69%), nelle costruzioni (67%), commercio (66%). Mentre, il contratto a tempo indeterminato è maggiormente indicato nel turismo (45%) e nell'industria manifatturiera e pubblica utilità (34%) .
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