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CCIAA CASERTA - Borsino Excelsior. I profili professionali richiesti dalle imprese del territorio - DICEMBRE 2022
Mercoledì 21 Dicembre 2022 - 11:19CCIAA CASERTA - Borsino Excelsior. I profili professionali richiesti dalle imprese del territorio - DICEMBRE 2022
Lavoratori previsti in entrata per grande gruppo professionale.
Sono 4.130 le opportunità di lavoro offerte dalle imprese casertane per il mese di dicembre, +400 unità rispetto allo stesso periodo del 2021; nel trimestre dicembre – febbraio le imprese hanno in programma di assumere 14.360 di lavoratori (+630 unità rispetto al trimestre dicembre 2021-febbraio 2022). I livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+370 su dicembre 2019, +1500 sul trimestre). A livello regionale, le entrate programmate sono 23.690 per il mese di dicembre (-2.060 rispetto ad un anno fa) e 86.370 per il trimestre dicembre – febbraio (-10.040 rispetto all’analogo periodo di un anno fa). A livello nazionale, sono 329mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di dicembre e salgono a 1,2 milioni per l’intero trimestre dicembre-febbraio. Rispetto a un anno fa si registra una flessione di oltre -24mila, in conseguenza del rallentamento dell’economia causato dalla guerra in Ucraina, della crisi energetica, della crescita dell’inflazione e del costo del denaro.
Il 17,4% delle assunzioni previste in Campania (23.690 unità) è destinata alla provincia di Caserta. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 10,4% del totale (Campania 9,2%, Italia 11,3%). La percentuale varia tra un massimo di 25,9% (provincia di Aosta) ed un minimo di 8% (provincia di Cosenza). Le previsioni più ottimistiche sono da attribuire al settore delle costruzioni (+37,5% nel mese e +39% nel trimestre) e del turismo (+25% nel mese e +70% nel trimestre). In termini assoluti, è il settore del commercio a registrare le maggiori opportunità con 940 assunzioni a dicembre (+3,3% rispetto alle previsioni 2021) e 2.680 assunzioni nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 (-9,8% rispetto a dicembre 2021-febbraio 2022). Il 19,5% dei contratti programmati sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (figure " high skill"), quota inferiore alla media regionale (21,6%) e nazionale (19,8%). Il 15,4% delle entrate sarà destinato a personale laureato (Campania 16,4%; Italia 14,9%). Ai giovani sarà destinato il 32,5% dei contratti programmati (Campania 33,3%, Italia 32%). Le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati in 40,6 casi su 100 (+6 punti percentuali rispetto a dicembre 2021). L'indicatore per la regione è pari al 41,2% e per l'Italia si attesta al 45,3% (un valore superiore di circa 7 punti percentuali rispetto ad un anno fa).
Aree funzionali di inserimento delle professioni.
Delle 4.130 entrate programmate, il 39,1% saranno collocate nell'area "Produzione beni ed erogazione del servizio"; segue l'area "Commerciale e vendita" con il 25,9% del totale. Per le aree "commerciali e della vendita" il 58,4% delle assunzioni previste è destinata ai giovani. Nel 47,1% dei casi l'azienda avrà difficoltà nel trovare profili da inserire nell'area " Produzione beni ed erogazione del servizio ". Rispetto a dicembre 2021, sono in calo le quote delle figure professionali da inserire nell’area produzione ed erogazione del servizio (-1 punti percentuale) e nell’area della logistica ( -4,5 punti percentuali).
Le professioni riservate ai giovani.
Il 32,5% delle entrate programmate nel mese di dicembre viene espressamente riservato ai giovani fino a 29 anni (Campania 33,3%, Italia 32%). La quota è sensibilmente più elevata rispetto a novembre 2022 (31%) ed è decisamente aumentata rispetto a dicembre 2021 (27,5%, +5 punti percentuali). Il 48,4% delle entrate degli "Impiegati, professioni commerciali e nei servizi" è destinato ai giovani. All’interno di questo gruppo professionale, si registrano le maggior opportunità per i giovani con: commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (63%), commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso (58,7%), cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (53%), operatori della cura estetica (49,1%).
Lavoratori previsti in entrata per gruppo professionale secondo la difficoltà di reperimento e l'esperienza richiesta.
Il 51,3% delle entrate complessive sono concentrati in sei profili professionali: 1. Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (14%) 2. Commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all'ingrosso (10,7%); 3. Operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (10,4%); 3. Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (9,7%); 4. Conduttori di mezzi di trasporto (6,5%); 5. Commessi e altro personale qualificato nella grande distribuzione (5,3%); 6. Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (5,1%). Nel 40,6% dei casi le imprese del territorio prevedono di avere difficoltà nel trovare i profili desiderati (Campania 41,2%; Italia 45,3%), in calo rispetto al mese precedente (46,6%%). Rispetto a dicembre 2021, il mismatch tra domanda e offerta si attestava al 34,5%. Le professioni più difficile da reperire, secondo le imprese, sono: personale generico nelle costruzioni (88,7%), Medici e altri specialisti della salute (86,4%), Cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici (80,9%), Farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita (72,7%), Operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (71,9%). Per una quota pari al 73,8% delle entrate viene richiesta esperienza nella professione (21,7%) o nel settore (52,1%).
Titoli di studio più richiesti e quelli di più difficile reperimento.
Il 15,4% delle assunzioni (640 unità) previste sul territorio sarà destinato a personale laureato (Campania 16,4%; Italia 14,9%). Nel 30,3% dei casi verrà richiesto un livello di istruzione secondario (1.250 unità). Per la Campania, le opportunità per i diplomati è del 30,8%, mentre a livello nazionale la percentuale si attesta al 28,3%. Il titolo di studio più richiesto, a livello universitario, è quello ad indirizzo economico (140 assunzioni) e quello ad indirizzo insegnamento e formazione (130 unità). A livello secondario gli indirizzi maggiormente richiesti sono: amministrazione, finanza e marketing (380), turismo, enogastronomia e ospitalità (140), trasporti e logistica e indirizzo socio-sanitario (entrambi 110). Per la qualifica di formazione o diploma professionale gli indirizzi più indicati dalle imprese sono: trasformazione agroalimentare (110), edile (90) meccanico ed elettrico (entrambi 80). Le imprese dichiarano che avranno difficoltà a reperire laureati con indirizzo politico-sociale (90%), medico e odontoiatrico (86,4%), sanitario e paramedico (83,9%). Per i diplomati, sarà difficile reperire quelli ad indirizzo chimica, materiali e biotecnologie (82,4%), costruzioni, ambiente e territorio (51,8%), meccanica, meccatronica ed energia (49,3%). Per i qualificati sarà difficile trovare quelli con indirizzo trasformazione agroalimentare (87%), indirizzo servizi di promozione e accoglienza (80,5%) e indirizzo edile (75,6%).
Dinamiche settoriali.
I contratti programmati dalle imprese dell'industria sono 1.280, il 30,9 % del totale (Campania 26,6%, Italia 26,9%), mentre il 69,1% delle entrate programmate (2.850 unità) si concentreranno nel settore dei servizi (Campania 73,4%, Italia 73,1%). Rispetto a dicembre 2021, tutti i settori di attività economica registrano un aumento delle assunzioni programmate, ad eccezione dell’industria manifatturiera e public utilities (500 entrate programmate nel mese di dicembre 2022 contro le 620 unità dello stesso mese del 2021). Il 75,3% delle entrate programmate interessano le imprese con meno di 50 dipendenti.
Lavoratori previsti in entrata per settore di attività secondo la tipologia contrattuale.
Analizzando la tipologia contrattuale, nell' 87% dei casi verrà proposto un contratto alle dipendenze, in aumento rispetto a quanto indicato a dicembre 2021 (84,2%). Nell’8,8% dei casi verrà proposto un contratto non alle dipendenze, segue nel 3,9% dei casi contratti di somministrazione e nel 2,9% contratti di collaborazioni. Per il personale alle dipendenze, verrà proposto nel 62% dei casi un contratto a tempo determinato, nel 32% un contratto a tempo indeterminato, nel 4% apprendistato e nel 2% altri contratti. Il ricorso al contratto a tempo determinato è più frequente nei servizi alle persone (73%) e costruzioni (63%). Mentre, il contratto a tempo indeterminato è maggiormente indicato nel commercio (39%) e costruzioni (36%).
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